L’adolescenza è quella fase del ciclo vitale in cui, con tempi e modalità diverse, ogni individuo attraversa momenti di tristezza, di noia, di timidezza, di paura, di angoscia. Se questa condizione depressiva sembra essere un passaggio fisiologico nei processi di crescita di un ragazzo, è purtroppo vero ciò che numerosi studi epidemiologici evidenziano in merito a forme sempre più strutturate di depressione che possono condurre a mettere in atto un tentativo di suicidio.Di fronte a queste situazioni estreme, generalmente, gli interventi psichiatrici e psicoterapeutici, sia in sede di ricovero che subito dopo, tendono a evitare situazioni di stress e coinvolgimenti familiari, riducendo le risorse disponibili per il timore di creare o accentuare tensioni relazionali. L’intervento è prevalentemente individuale e spesso mediato dai farmaci del caso.
Il caso clinico presentato mostrerà come la terapia familiare, nel suo approccio multigenerazionale, permetta invece di utilizzare proprio le relazioni come potente risorsa per affrontare quei blocchi e ostacoli che impediscono all’adolescente che ha tentato il suicidio di pensarsi nel futuro.