“Si può dire che la “mente” è immanente in quei circuiti cerebrali che sono interamente contenuti nel cervello; oppure che la mente è immanente nei circuiti che sono interamente contenuti nel sistema: cervello più corpo; oppure che la mente è immanente nel più vasto sistema: uomo più ambiente” (Bateson, 1972).
Ci sembra importante partire da questa citazione di Bateson per mettere a fuoco cosa noi intendiamo per “mente” ovvero una struttura descrivibile attraverso il complesso sistema di relazioni che connette circuiti celebrali, corporei e relazionali. La mente in questo senso non si esaurisce nei circuiti celebrali ma prende forma fluttuando costantemente nel presente e nelle relazioni che vedono coinvolti contemporaneamente il corpo con tutto l’apparato sensomotorio, il cervello con i suoi circuiti neuronali e la capacità di mettere a nostra disposizione memoria, linguaggio, emozioni, e molto altro, e le relazioni sociali che per noi sono così importanti da costituire il mondo in cui viviamo e a cui il mondo fisico fa da contenitore. Noi non abbiamo un corpo, ma siamo un organismo che si manifesta e si forma come individualità unica nella comunicazione con gli altri. E’ in questo modo che costruiamo sia il mondo là fuori che la nostra identità. Non c’è un IO con contorni e caratteristiche stabili, ma tanti io che la memoria connette a contesti in cui abbiamo deuteroappreso strategie che hanno avuto successo, e che sono diventati più complessi e articolati tutte le volte che ci siamo nuovamente identificati con quell’io, come i sentieri che si formano dal cammino di chi li percorre.
L’esperienza corporea è un tessuto unico dove non c’è un dentro o fuori, un prima o dopo, ma un campo dove emerge contemporaneamente la coscienza di sé come essere vivente e del mondo in cui viviamo. L’esperienza vitale è in continuo movimento e la percezione del proprio sé corporeo, della propria coerenza fisica, della continuità della propria esperienza, del fatto che le emozioni sono tante e sono mie, che sono io l’origine delle mie azioni forma la base della vita psichica e organizza il mondo sociale. Il mondo del simbolico, dell’immaginazione, del linguaggio, dei sogni, dell’arte, della creatività plasmano continuamente pensieri e relazioni. La partecipazione degli altri alla nostra vita, lo scambio con gli altri è fondamentale per evolvere nella propria identità. L’individuazione evolve attraverso la comunicazione con gli altri e attraverso la comunicazione con noi stessi nel colloquio interiore. Nella comunicazione interpersonale si possono formare dei blocchi, o una conversazione distorta sulla base di distorsioni interpretative connesse con meccanismi legati alla comunicazione intrapersonale.
Il lavoro con il corpo non è un lavoro che si focalizza sull’insight della propria persona ma sulla complessità della comunicazione. Il corpo si trova sempre nel campo di contatto con gli altri. Io e gli altri non abitiamo in noi stessi, ma nello spazio pubblico dove avviene il contatto. Li si incrociano le due prospettive di chi parla e di chi ascolta.
L’obiettivo principale del corso è di esplorare le dis-connessioni “mente”-corpo per generare nuove e possibili ri-connessioni: dare parole al corpo e corpo alle parole, per curare le ferite dell’anima in un ottica di complessità.
Il corso si rivolge a laureandi in psicologia, psicologi, psicoterapeuti e altri professionisti delle relazioni d’aiuto. La molteplicità delle figure professionali coinvolte nella formazione consentirà di sperimentare lavori esperienziali che tengano conto della specificità dei contesti in cui operano i diversi professionisti utilizzando le differenze come risorse. Sono, infatti, previsti momenti di lavoro in plenaria e momenti di lavoro in sottogruppi. I professionisti potranno, inoltre, usufruire di momenti di supervisione.
DURATA
Il corso è articolato in 4 weekend, per un totale di 64 ore di formazione, all’interno del quale i partecipanti potranno usufruire di momenti di supervisione.
CALENDARIO
Prossimamente sarà pubblicato il calendario degli incontri 2018
SEDE
Centro Milanese di Terapia della Famiglia, Via Leopardi 19, Milano
COSTI
€ 680 + IVA per ex allievi e convenzionati
€ 800 + IVA per professionisti esterni
CONDUTTORI
Gabriela Gaspari: Psicologa e psicoterapeuta, didatta dal 1983 del Centro Milanese di Terapia della Famiglia, ha collaborato con Luigi Boscolo e Gianfranco Cecchin all’insegnamento del Modello Milanese agli allievi della scuola di terapia ed ha avviato con Pietro Barbetta la Scuola di Counselling del Centro. Counsellor clinico supervisor training manager riconosciuto SICO, Counsellor Voice Dialogue, Master in PNL, pratica da più di 20 anni la meditazione Vipassana per cui ha frequentato corsi e partecipato a ritiri con numerosi Maestri. Ha tenuto e tiene corsi di sensibilizzazione alla meditazione per psicoterapeuti. Past President S.I.R.T.S.
Wolfgang Ullrich: Psicologo e psicoterapeuta, specialista in terapia sistemica, della Gestalt e terapia mirata. Laureato in psicologia a Berlino, ha compiuto studi di formazione con Virginia Satir, Maria Bosch, Rudolf Kaufmann, Mara Selvini Palazzoli e di PNL (Programmazione Neuro Linguistica) con Thies Stahl. Ha svolto attività di trainer e formatore in terapia sistemica e della Gestalt per dodici anni in Austria, Svizzera e Germania, dove ha a lungo collaborato con l’Institut Dr.Maria Bosch di Weinheim.
MODALITA’ DI ISCRIZIONE
Per informazioni e iscrizioni contattare la segreteria del Centro Milanese di Terapia della Famiglia 02/48010997 o scrivere una mail a segreteria@cmtf.it