Nel giorno della memoria vogliamo dare il nostro contributo ricordando Giuseppe Pardo Roques, il pranàs, presidente delle comunità ebraica di Pisa, morto ucciso dalla furia nazista nel 1944 all’età di 68 anni. Insieme a lui la figura di un grande clinico: lo psicoanalista Silvano Arieti, autore che prepara la storia del Centro Milanese di Terapia della Famiglia, uno dei maestri di Luigi Boscolo.
Prima di morire, Silvano Arieti, da New York, scrive la storia del parnàs. Infatti Roques, aiutò molti ebrei pisani a trovare riparo all’estero dopo le leggi razziali del 1938, tra costoro anche Silvano Arieti, che si formerà a New York come psicoanalista.
Arieti è autore di un importante testo, Interpretazione della schizofrenia, recentemente riedito in italiano, un testo al quale Paradosso e controparadosso e Clinica sistemica devono molto.
Prima di morire Arieti scrisse un romanzo clinico dedicato al caso del parnàs. Roques soffriva di un importante disturbo fobico nei confronti degli animali, sopratutto dei cani, e temeva di venire divorato, perciò non usciva mai dalla bella casa che possedeva, piena di libri. Fu questo disturbo a costargli la vita, perché, nonostante avesse aiutato molti ebrei a fuggire dall’Italia oppressa, non fu mai capace di compiere lo stesso gesto.
Nel ricordare il caso del parnàs, il Centro Milanese di Terapia della Famiglia ricorda che ogni regime totalitario o autoritario riducendo gli spazi di democrazia fino ad azzerarli, riduce anche gli spazi della possibilità di esercitare la psicoterapia stessa, che necessita di un’etica: “dovrei agire in modo da aumentare il novero delle scelte possibili”. Terapia e libertà sono l’una interconnessa all’altra in modo inscindibile.
Il fascismo italiano ha devastato il nostro paese, ha eliminato ogni forma di libertà, ha spiato all’interno delle relazioni intime e familiari di ognuno in modo indegno, come in ogni forma di totalitarismo. Il totalitarismo, da qualunque parte venga, è un sistema psicotico, governato da gruppi sociopatici, razzisti e criminali.
La Shoah è stato il più criminale tra questi atti. Oggi, nel ricordare Giuseppe Pardo Roques, e il suo allievo Silvano Arieti, il Centro Milanese di Terapia della Famiglia, ricorda quei momenti bui della storia del nostro paese, nella speranza che, anche in forma differente, questa esperienza non si abbia mai più a ripetere. Il monito attuale, rivolto ai nostri governanti è di non trattare mai l’altro (oppresso, profugo, richiedente asilo) con ostilità, indipendentemente dai problemi sociali che possano insorgere in tali condizioni. Di non ripetere, in modo attivo (attraverso lo spionaggio e il massacro), o passivo (il respingimento di massa), l’esperienza dell’autoritarismo e del totalitarismo.
La conoscenza del passato può illuminare il presente.